lunedì 24 ottobre 2011

Giovedì 20 ottobre

Riccardo
Ciao a tutti da Madrid. Cercherò di raccontarvi quello che abbiamo fatto oggi senza annoiarvi troppo.
Nella mattinata abbiamo guardato un reality show molto interessante prodotto da una tv spagnola, intitolato “Generaciòn ni-ni”, cioè “Generazione né - né”.
Tratta una realtà tristemente verissima e attuale, quella di moltissimi giovani (in Italia sono circa 2 milioni) che nella loro vita né studiano né lavorano.
Sono insomma in un limbo fatto di feste, svago ed esagerazioni in cui non c’è spazio per una riflessione consapevole e ragionata sul proprio futuro, su quello che si vuole combinare nella vita.
Questo reality show mostra il comportamento di un gruppo di giovani spagnoli misto per sesso e città di origine.
Quel che salta subito all’occhio  è la grande leggerezza e tranquillità con cui i ragazzi vivono un momento della loro vita fatto di incertezza e smarrimento.
Ai giovani che partecipano al reality show vengono affiancati due psicologi per aiutarli a crescere e viene data loro la possibilità di lavorare.
Naturalmente questo implica svegliarsi presto e condurre una vita responsabile, infatti la prima mattina i ragazzi si svegliano troppo tardi e perdono il passaggio per il lavoro.
Già dalla seconda mattinata si può notare una certo senso di responsabilità da parte di alcuni del gruppo verso chi non stava prendendo sul serio l’esperienza e l’opportunità lavorativa che era loro offerta.
Dopo aver visto la prima puntata dello show c’è stato un proficuo dibattito tra tutti i partecipanti.
E’ emerso che sicuramente la colpa di tale situazione è dei genitori che hanno viziato eccessivamente i figli abituandoli a un tenore di vita che con l’attuale crisi economica non possono più permettersi.
D’altra parte, però, sta anche ai giovani darsi una mossa e impegnarsi attivamente per aumentare le proprie chance di avere un buon futuro.
E’ innegabile che lo stato attuale del mercato lavorativo induca al pessimismo e a pensare “Cosa studio a fare, dato che tanto poi non si trova lavoro?”.
Penso che proprio perché le cose vanno molto male bisogna rimboccarsi le maniche e impegnarsi ancora più del solito, e cercare una propria strada se proprio non si vuole andare all’Università.
Stare a tempo indeterminato a casa dei genitori e a loro spese non porta nessun beneficio né al giovane né alla sua famiglia, che dovrebbe affrontare una situazione inammissibile col proprio figlio il prima possibile.
Nel pomeriggio abbiamo visitato il celebre museo d’arte “Reina Sofia”, dove abbiamo potuto ammirare tra le varie opere il “Guernica” di Picasso e diversi quadri di Salvador Dalì 

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